domenica 5 giugno 2011

SCOPO DEL MIO SOGNO

Senza fare tanti discorsi, lo scopo che costantemente mi renderà fiera di essere diventata un medico è la possibilità, o piuttosto direi il POTERE DI SALVARE UNA VITA.
"La vita è fatta per la serenità e la gioia. Purtroppo può accadere, e di fatto accade, che sia segnata dalla sofferenza. Ciò può avvenire per tante cause. Si può soffrire per una malattia che colpisce il corpo o l'anima; per il distacco dalle persone che si amano; per la difficoltà a vivere in pace e con gioia in relazione con gli altri e con se stessi".

Studiando embriologia, mi ha molto affascinato i processi e i cambiamenti morfologici, cui va incontro l'embrione, per assumere quelle caratteristiche dell'uomo adulto.
Tutto parte da una cellula uovo

poi si arriva a

Crescendo un altro po'

Poi si diventa adulti e infine anziani.
Dopo questo non si ritorna "uovo", ma .... non so cosa, e il mio compito non è sconfiggere la malattia, ma costruire insieme al paziente che avrò davanti un percorso che permetta di tenere il più distante possibile questo stadio finale di non so cosa!

IL MIO SOGNO

Fin da quando ero alle scuole elementari, la mia scelta è stata sempre indirizzata verso la medicina.
Tutti mi dicevano: ."Ma sei matta! E' lunga, difficile, ti ruba molto tempo..." ma tutte parole che mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall'altro (per fortuna ne ho 2!! ahaha!!).
Penso infatti che quando ci si prefissa uno scopo, bisogna fare tutto il possibile per raggiungerlo!
Parlerei piuttosto di SOGNO, il MIO SOGNO, non scopo, che mi sa tanto di qualcosa di razionale, materia.
Ma che cosa è poi un sogno?
"Fornirò la prova dell'esistenza di una tecnica psicologica che permette di interpretare i sogni e dimostrerò che utilizzando questo metodo ogni sogno si rivela essere una formazione psichica dotata di senso che può essere inserita in un luogo ben preciso dell'attività psichica della veglia"
Tralasciando la filosofia, e ritornando sulla mia osservazione, direi invece che in realtà trovo un collegamento tra i termini sogno e scopo; non sostituirei l'uno all'altro, piuttosto li metto in relazione causa-effetto: perseguo il mio sogno di diventare un medico, come causa per raggiungere uno scopo.
Quale sia questo scopo è oggetto di un altro post!
Per chi vuole allora, cambi pagina!! 
. Così Freud apre quello che sarà l'opera più famosa ed importante da lui mai pubblicata: l'interpretazione dei sogni (1899). Si dice che il contenuto dei sogni è sempre determinato dalla personalità individuale, dall'età, dal sesso, dalla posizione sociale e dagli avvenimenti ed esperienze che hanno interessato tutta la vita dell'individuo. E' infatti una verità indiscussa che tutto il materiale che forma il contenuto del sogno viene dall'esperienza vissuta, ricordata e riprodotta nel sogno. Può però accadere che nel contenuto del sogno vi sia del materiale che alla veglia non si riconosce come appartenente alle proprie conoscenze; la spiegazione è che molti elementi sono stati rimossi dall'individuo. Spesso la scoperta dei singoli elementi dei sogni è legato al caso. L'elemento fondamentale da cui il sogno trae il materiale da riprodurre è la vita infantile, in parte dimenticata e inutilizzata nell'attività psichica della veglia.

sabato 30 aprile 2011

Perchè non abbiamo la sensazione di crescere?

Stavo studiando anatomia, quando mi sorge una domanda: ma perchè non abbiamo la sensazione di crescere?
Ho proposto la domanda su facebook ed una professoressa mi ha risposto (cosa che non mi aspettavo affatto!!). Il nostro corpo raggiunge la statura di adulto in circa 20 anni, dunque cresce molto poco tutti i giorni e non è possibile accorgersene.
Tuttavia può capitare di sintersi crescere: si provano allora dolori alle articolazioni e perfino una stanchezza passeggera.
Ma generalmente, l'aumento di statura è un fenomeno tanto naturale, lento e progressivo, che scheletro e muscoli crescono, senza che sia possibile rendersene conto.

martedì 26 aprile 2011

LA VITA INTIMA DEL GENOMA

Sono rimasta affascinata dalla lettura di un articolo,pubblicato ad aprile 2011 su Le Scienze, da Tom Misteli dal titolo "La vita intima del genoma".
Misteli è uno studioso di biologia molecolare che si occupa dell'analisi dell'organizzazione del genoma, dopo che era già stato reso noto il suo sequenziamento, perchè ad essa è correlata la funzione. Nel testo sono esposti i risultati cui egli giunge:
- i cromosomi non sono sparsi a caso, ma ciascuno occupa una posizione precisa nel nucleo;
- Tom parla di territorio cromosomico: 1 cromosoma lo troverò sempre nella stessa posizione, nell'ambito della stessa linea cellulare;
- esiste una relazione posizione-espressione: i cromosomi più schiacciati verso la membrana interna del nucleo sono quelli che di norma sono meno espressi;
- infine è stato visto che due cromosomi vicini, es. 12 e 13, tendono a restare associati e questo è a favore della dimostrazione del fatto che la posizione determini una regolazione funzionale dei cromosomi.

Questo era lo scopo che Tom Misteli voleva raggiungere, inoltre aggiunge che confrontando una cellula sana ed una cancerosa, in quest'ultima i cromosomi cambiano posizione, quindi diversa funzione.

sabato 16 aprile 2011

Io non ho mai apprezzato molto i becchi appuntiti,



anche perchè da piccola avevo la brutta abitudine di mangiarmi le unghie e, mia nonna, mi diceva sempre che sarebbe venuto il signor ・Becco appuntito・ a beccarmi le mani. Da quel momento ho sempre disprezzato falchi, acquile, gufi e qualsiasi altro rapace, finchè, nel mese di dicembre 2010, mi sono trovata spettatrice di un curioso spettacolo:
IL VOLO DEI RAPACI e da allora mi sono appassionata scoprendo molte cose
.I rapaci sono degli uccelli molto affascinanti, ma allo stesso tempo temuti per i loro famigerati artigli e becchi ad uncino, capaci di lacerare la carne delle loro predi. Esistono principalmente due ordini di rapaci: i falconiformi, ovvero rapaci che cacciano di giorno, e gli strigiformi , ovvero che cacciano di notte. RAPACI FALCONIFORMI Nibbio reale
Il nibbio reale, un tempo diffuso anche in Italia, oggi è molto raro nella nostra penisola; lo si trova invece più facilmente nei boschi di latifoglie dell'Europa centrale. In volo si riconosce per il profilo delle ali lunghe e angolate; a terra, per il colore ruggine del piumaggio, screziato di ocra e di bruno. Talvolta nidifica vicino alle colonie degli aironi cinerini, per cibarsi dei loro piccoli.
Aquila delle steppe

 Dotata di un'apertura alare di 175-260 cm, l'aquila delle steppe è adattata all'ambiente delle steppe del Caucaso, Mar Caspio e Asia centrale, in cui si riproduce. Preda piccoli mammiferi, soprattuto scoiattoli ma può cibarsi anche di resti di animalimorti e insetti.
 RAPACI STRIGIFORMI Gufo comune Oltre all'eccellente udito, il gufo comune è dotato di una vista eccezionale che gli consente di individuare un topo a 600 m di distanza alla sola luce di una candela. Dotato di un'apertura alare di 90-100 cm e lungo circa 40 cm, è un cacciatore notturno che si ciba principalmente di piccoli roditori, quali arvicole e topi. Quando è posato su un ramo, per rendersi meno visibile tende ad allungare il corpo e ad appiattire le penne così da confondersi fra i rami.
Civetta delle nevi

Diffusa nelle regioni settentrionali dell'Eurasia e del Nord America, la civetta delle nevi è uno dei pochi strigiformi dalle abitudine diurne. Protetta nei mesi invernali da un piumaggio quasi completamente bianco, cattura roditori e altri piccoli mammiferi, che costituiscono la sua dieta.
 Questi uccelli, oltre ad essere dei bravi predatori, sono anche degli ottimi esibizionisti, infatti molti rapaci vengono protetti e addestrati in dei parchi naturali, per poi farli esibire in spettacolari numeri, come la caccia alla preda. Questi spettacoli sono dei momenti in cui è divertente vedere questi rapaci esibirsi, ma servono anche per conoscerli meglio sia nel loro aspetto fisico, ma anche nel loro carattere. Adesso godetevi questa esibizione sui "Falconieri del re" Buona visione[InternetShortcut]
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Ehi, ma davvero pensavate che volessi fare un documentario sugli uccelli???!!!
Volevo solo rappresentare la mia famiglia in versione "rapace": il signor Becco appuntito è mio padre appena svegliato, il nibbio reale mia madre, sempre allerta, l'aquila delle steppe sono io sempre di corsa, a prendere il 14 Via Ripa, per non perdere il treno, il gufo comune è il mio fratellino, ingenuo e tenerone, infine la civetta delle nevi è mia sorella, bianca come una mozzarella!!!
ahah!!

sabato 26 marzo 2011

Assignement 3

La lettura di queste pagine mi ha subito fatto pensare al contrasto tra essere e apparire. Ho deciso di parlare di questo argomento perché sono stata colpita dal pensiero di Pirandello, e ho cercato di rapportarlo ai giorni nostri, rendendomi conto di come fosse sempre più moderno, in quanto egli basa il suo pensiero tra il contrasto tra Vita e Forma, maschera e volto, apparire ed essere, contrasto che oggi viene accentuato dalla tecnologia che, sostituisce alla nostra realtà un’altra virtuale che troppo spesso prende il posto di quella reale.
Questo non vuole essere un attacco alla rete, assolutamente, mi riferisco piuttosto ad altri mezzi di comunicazione, quali la stessa televisione che proponendoti dei modelli di personaggi che vorresti raggiungere, oggetti che vorresti avere e situazioni in cui ti vorresti trovare suscita in noi la brama di desiderio ed aspirazione d’essere.
Ma è lo stesso bisogno che spinge l’uomo alla socialità, che costringe lo stesso a darsi regole sociali e morali, da rispettare come un copione dove tutti recitano un ruolo che si acquisisce per volontà, rarissimo, o per costrizione.
Tutti ci ritroviamo condizionati a recitare, per non stonare in un contesto armonioso già scritto dal conformismo.
La cosa più brutta è sentirsi soffocati dai nostri ruoli; ne è un chiaro esempio un passo presente nel testo:

"Il mio bisogno primario era quello di essere integrato nel gruppo mentre quello di andare bene a scuola era secondario. ....
....Semplice, avevo bisogno di sentirmi come gli altri che palesemente avevano meno fortuna di me".
Ritengo che non si deve aver paura di essere sè stessi, perchè non si deve dimostrare niente a nessuno.
Non si tratta di essere migliore o peggiore di un altro, ma semplicemente essere sè stessi!
Fin dai tempi più remoti l'uomo si è interrogato sul significato della vita, ponendosi domande, come Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
Io mi sento di rispondere:
1) Da dove vengo? Che importa
2) Dove andrò? Mi interessa ancora meno
3) Chi sono? Io.

Assignement 1

Avere notizie sul web è utile: ne sarete soddisfatti e aggiornati!! L'unica "fatica" è leggere attentamente il seguente foglietto illustrativo:

1) Selezionare un giornale, per esempio il Corriere della Sera

2) Adesso aguzzate la vista: ricercare i feed RSS!
:

Ricordate che sono questi:
3) Scegliere la voce che vi interessa, cliccare sopra e...
.... aprire Google reader, cliccare su Aggiungi un'iscrizione ed ecco che la notizia è vostra!!

Grazie per aver scelto la via web!
P.S. Giornalai cambiate lavoro!!